COSTANZO SPIGA. Allevatore.
Fin da piccolo guardavo questi cavalieri e non vedevo l’ora di andare per sentirmi come loro, di appartenere alla tradizione sarda.
Avrei voluto correre l’Ardia quando avevo 16 anni, ma a casa non mi hanno lasciato andare. Ho iniziato nel ’92 e da allora ci sono sempre andato, a parte l’altro anno che è morto mio padre e i mio fratello. Ci vado sempre per devozione al Santo e perché è una corsa che mi piace molto. Ci vado senza paura, penso di essere protetto dal Santo, so arrangiarmi col cavallo...
Dietro sono rimasto solo il primo anno, dopo sempre in prima fila a spuntigliare... deu andu po punghere, si unu no currere du colu anche si esti unu amigu. S’ardia esti ardia, si andada po punghere.
Puoi anche andare con qualche amico, ma quando sei a Su Frontigheddu pensi a te e basta, a guidare bene il tuo cavallo e poi se succede qualcosa pazienza, d’altronde può succedere dappertutto. Mio fratello è morto a 27 anni in un incidente perché uno gli è venuto addosso mentre lui andava per la sua strada.