Vieni a me vieni
Sotto il profilo testuale, il brano presenta una significativa particolarità che lo distingue da ogni altro canto della Settimana Santa. A pronunciare, prima in modo più dolce e sommesso, poi via via con toni più solenni e autoritari, l’invito Vieni a me vieni è infatti il Padre che, pur avendo ordinato il compimento del sacrificio, non è stato insensibile ai patimenti del Figlio (“ahi quante volte io sospirai per te”) e si appresta ora ad accoglierlo amorevolmente, dopo la morte in croce.
Vieni a me vieni
Vieni, a me vieni, o Figlio |
Vieni al tuo Padre amato. |
Ahi quante volte, ahi quante, |
io sospirai per te; |
pensa che Figlio sei, |
pensa che Padre Io sono; |
torna, Io ti perdono, |
Non dubitar di Me. |
Vieni a me vieni
Vieni, a me vieni, o Figlio |
Vieni al tuo Padre amato. |
Ohi quante volte, ahi quante, |
io sospirai per te; |
pensa che Figlio sei, |
pensa che Padre Io sono; |
torna, Io ti perdono, |
Non dubitar di Me. |
*I testi pubblicati sono tratti dai libretti dei due gruppi di cantori. Pertanto essi rispecchiano la pratica musicale così come si presentava quando i libretti sono stati redatti e si discostano parzialmente dall’attuale prassi canora.