CARNEVALE. SVESTIZIONE
Al rientro nelle rispettive sedi, mamuthones e issohadores compiono un’ultima danza disposti su due file parallele, a conclusione della quale giunge il momento della svestizione, che più di ogni altro è in grado di rivelare a un osservatore esterno quanto le doti di resistenza alla fatica e al dolore siano indispensabili per chi aspira a vestire la maschera mamoiadina.
Come per indossare il costume, anche per liberarsene ciascun mamuthone viene generalmente aiutato da un’altra persona, soprattutto per slegare le spesse cinghie in cuoio che fissano sa càrriga (il carico) al petto e alle spalle. Sdraiato in posizione supina, ogni mamuthone recupera così le forze e la possibilità di respirare normalmente, constatando generalmente la presenza di varie ecchimosi provocate dalle cinghie stesse.
Contrariamente ai loro predecessori (e degli issohadores), i mamuthones contemporanei non dispongono di un’attrezzatura personale e si servono di quella messa a disposizione dall’associazione d’appartenenza, che viene controllata e riposta negli appositi locali al termine della vestizione, secondo le nuove formule organizzative assunte dall’antico rituale.