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Con questo componimento, che segue immediatamente Vedo sul duro tronco alla XII stazione dei Brevi Riflessi, i cantori cagliaritani tornano a raccontare i terribili effetti della morte di Cristo: l’oscuramento del sole, che si copre per non assistere al doloroso evento, il terremoto, sussulto d’emotività della terra, lo squarcio apertosi nel velo del Tempio e, infine, l’efficace immagine dell’inevitabile intenerimento dei marmi, non sufficientemente duri da potersi sottrarre alla commozione del momento.  

Veder l’orrenda morte

San Giovanni
Veder l’orrenda morte
Del mio Signor non vuole
Onde si copre il sole
In segno di dolor;
 
trema commosso il mondo
e il sacro vel si spezza;
piangon per tenerezza
i duri marmi ancor.

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San Giacomo
Veder l’orrenda morte
Se il mio Signor non vuole
Onde si copre il sole
In segno di dolor;
 
trema commosso il mondo
il sacro vel si spezza;
piango per tenerezza
i duri marmi ancor.

*I testi pubblicati sono tratti dai libretti dei due gruppi di cantori. Pertanto essi rispecchiano la pratica musicale così come si presentava quando i libretti sono stati redatti e si discostano parzialmente dall’attuale prassi canora.