Madre
Il brano rievoca l’episodio (apocrifo, come diversi altri altamente valorizzati nelle pratiche di carattere devozionale) dell’ultimo saluto di Gesù alla Madre, assegnando un ruolo determinante nell’esecuzione ai soprani che, oltre ad eseguire ben due strofe da solisti, ottengono il difficile compito di dare la nota iniziale al coro (solitamente affidato ad una figura specifica di intonatore).
Madre
Madre, ti lascio a Dio |
L’ora bramata è giunta, |
unisci al dolor mio |
l’angoscia del Tuo cuor. |
Io salirò la croce |
Per l’uomo peccatore |
Nella mia doglia atroce |
Ti parlerò d’amor. |
Madre, patir m’è caro |
Per salvar la mia Madre. |
Madre il Tuo pianto amaro |
Unisci al mio dolor. |
Il Padre mio, placato, |
ritornerà clemente, |
per il figlio del peccato |
sarà pietoso il Ciel. |
Madre
Madre, ti lascio a Dio |
L’ora bramata è giunta, |
unisci al dolor mio |
l’ambascia del mio cuor. |
Io salirò la croce |
Per l’uomo peccatore |
Nella mia pena atroce |
Ti parlerò d’amor. |
Madre, patir mi è caro |
Per salvar la mia Madre. |
Madre il Tuo pianto amaro |
Unisce il mio dolor. |
Il Padre mio, placato, |
ricorderà clemente, |
per il figlio del peccato |
sarà pietoso il Ciel. |
*I testi pubblicati sono tratti dai libretti dei due gruppi di cantori. Pertanto essi rispecchiano la pratica musicale così come si presentava quando i libretti sono stati redatti e si discostano parzialmente dall’attuale prassi canora.